Una "coincidenza" sbalorditiva porta il regista a rintracciare la sua classe di quinta elementare - e l'insegnante di quinta elementare - per esaminare la loro memoria e complicità in un incidente di bullismo avvenuto cinquant'anni fa.
"La vergogna che Rosenblatt prova per aver bullizzato un altro è palpabile, ma l'ha preso e ha fatto un'opera d'arte che è triste e divertente e molto in contatto con la condizione umana".
— Pam Grady, SF Chronicle
"Evocare il passato con una serie allettante di dispositivi cinematografici - un'attraente analisi delle riprese, l'animazione giocosa e la manipolazione di fotografie fisse, copiose interviste sulla macchina fotografica e nella voce fuori campo e i suoi monologhi taglienti e tristi - Rosenblatt evoca vite di angoscia mentre riflette anche sull'etica di raccontare la storia della vittima".
— Richard Brody, The New Yorker
Scelta della critica: “'Bullies è un saggio profondamente personale sull'infanzia del regista, incentrato su un caso di bullismo a cui Rosenblatt ha partecipato quando era in quinta elementare. È un'esumazione del passato a lungo sepolto, raccontato con un mix di filmati trovati, animazione, voice-over in prima persona e interviste tradizionali. Potrebbe non essere la più attuale o attuale delle selezioni documentarie, ma è, a mani basse, la più artistica".
— Michael O'Sullivan, The Washington Post